La
Polisportiva Airoldi Origgio
nasce intorno al 1972/73 con lo scopo di riunire le discipline
allora esistenti e di propagandare nuove attività. Dalla data della
sua fondazione fino al 1986 la carica di presidente è stata coperta
egregiamente dal sig. Clerici Angelo.
Inizialmente le discipline erano esclusivamente costituite da:
Atletica, Basket e Calcio. Col passare degli anni sono stati creati
altri settori. L’esigenza tributaria e fiscale, nonché altri motivi
quali la volontà di una maggior divulgazione dello sport nel paese,
la ricerca di un'attuazione e di uno svolgimento dei giochi della
gioventù in maniera diversa da come erano organizzati fino ad
allora, (...cercando un maggiore coinvolgimento della scuola!),
ha imposto una necessaria modifica allo status esistente, avvertendo
la necessità della costituzione giuridica dell’Associazione, che è
infatti avvenuta il 20/07/1987 con atto notarile. Tale costituzione
ha portato ad un radicale cambiamento nel modo di operare e di
gestire lo sport, cambiamento che è stato perfettamente recepito e
messo in atto dal nuovo presidente sig. Dozio Rosaldo. In modo
lento, in quanto ancorati ancora alle vecchie tradizioni, dopo un
periodo di transizione e di assimilazione dei nuovi concetti, siamo
riusciti a concretizzare i nostri obiettivi. Prima stipulando una
convenzione con la Parrocchia per l’utilizzo degli impianti per il
settore calcio, ed in seguito, stipulando una convenzione con
l’Amministrazione Comunale per l’utilizzo di tutti gli impianti
sportivi in Origgio. L'obiettivo primario era mantenere unito tutto
lo sport in Origgio e, grazie soprattutto alle molte persone
estremamente sensibili ai concetti che nobilitano lo sport in
generale, sembra proprio che ci stiamo riuscendo.
Un "atleta" degno di nota è stato
certamente Carlo Airoldi, nato alla cascina Broggio di Origgio il 21
settembre 1869.
Fin da ragazzo si cimenta con gli assi del momento, in gare
amichevoli, sfide di sagra, di quartiere, rioni di fiera. Ben presto
però non gli bastano più queste competizioni paesane.
Nel 1894, durante la permanenza di Buffalo Bill a Milano, Carlo
Airoldi, sulla pista del Trotter, in una gara organizzata con
razionali handicap, trionfa sul leggendario cavaliere del West, su
una tripletta, un tandem, una bicicletta e una biga romana.
L'impresa che lo rende popolare è la grande corsa
Torino-Marsiglia-Barcellona di 1020 Km, disputata nel 1895. É
l'unico italiano in gara. Comincia così a macinare chilometri;
dodici tappe, dodici giorni di corsa, senza alcuno che lo assista,
senza camioncino al seguito con i viveri di conforto o le scarpe di
ricambio. Ogni giorni gruppi di concorrenti si ritirano. Anche lui
alla decima tappa ha la sua crisi. In gara rimangono solo in due:
lui e il francese Ortegne.
Nell'ultima tappa i due concorrenti partono assieme. Proprio in
quella tappa conclusiva in nostro atleta indossa la maglietta
tricolore. Quando a due chilometri dal traguardo di Barcellona un
membro della giuria invita i concorrenti alla volata finale, il
francese tenta lo sprint, ma l'Airoldi gli è addosso e poco dopo lo
supera tirando a mozzafiato. Dopo un po' si volta e vede Ortegne
cento metri dietro, a terra.
Quello che segue sembra incredibile. Il nostro atleta, all'urlo
della folla, si ferma di colpo e torna indietro. A forza di gomiti
si apre un varco, afferra Ortegne, se lo carica sulle spalle e
riprende la corsa verso il traguardo. Superando il filo grida "Il
primo sono io, il secondo è questo qui che ho in spalla".
É in questa circostanza che la municipalità di Barcellona gli dà un
premio in denaro. Tale somma gli procurerà molte amarezze nell'anno
successivo (non gli permisero di partecipare alle Olimpiadi di Atene
in quanto escluso con l'accusa di professionismo; non erano valsi
gli oltre duemila chilometri che l'Airoldi fece a piedi dall'Italia
ad Atene). |
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